venerdì 26 giugno 2009

L' IMPORTANTE E' LA SALUTE

E' un detto:'l'importante è la salute'.
E' vero, ma si accorge di quanto il tutto corrisponde a verità solo quando non si stà bene. Se hai la salute e la fortuna di abitare in un luogo come l' Italia, allora puoi fare qualsiasi cosa.
Puoi lavorare e guadagnare dei soldi per vivere, puoi avere la possibilità di migliorarti, puoi avere la libertà di muoverti ed eseguire scelte di vita, puoi uscire a divertirti.
Ma è così solo per una piccola parte delle persone che vivono nel nostro pianeta. Parlando di numeri, si è calcolato che circa 380 milioni di persone vivono in queste ottime condizioni, libertà, buon reddito, facoltà di eseguire scelte ecc.....mentre più di mezzo miliardo di persone vivono in paesi occidentali denominati ricchi ma al di sotto della soglia minima e sono denominati 'poveri'. Il resto dell' umanità, circa 5 miliardi e 800 milioni di individui, vivono a stento e nei casi più gravi patiscono fame, sete, malattie, violenza.
Che fare per contribuire anche indirettamente a non peggiorare la situazione delle persone che stanno peggio di noi?
Probabilmente la prima cosa da fare è cambiare il nostro atteggiamento mentale. Dobbiamo imparare ad essere meno egoisti e imparare a relazionarci in maniera positiva con le persone che ci stanno attorno. Imparare a collaborare e a conoscere la solidarietà reciproca iniziando con il vicino di casa, con il collega, con una persona sconosciuta. Questo potrebbe essere il primo passo per poter contribuire a migliorare la situazione di chi stà peggio di noi, imparare ad essere solidali.
Ricordiamoci che la soglia tra 'star bene' e essere 'povero' è molto sottile.
Ricordo bene il mio vicino di casa che lavorava presso una ditta, sposato, due figli.
Ha perso lavoro, la moglie lo ha lasciato, ha perso la casa. L' ho visto stazionare presso la mensa dei poveri vicino alla mia abitazione per un paio di mesi.
Il secondo passo è quello di rendersi ogni giorno coscienti della nostra fortuna e compiere piccoli gesti quotidiani che permettono di tagliare gli sprechi. Un esempio potrebbe essere quello di stare attenti a non sprecare acqua quando ci si lava, indossare un maglione in più contro il freddo senza alzare troppo il riscaldamento, mangiare un po' meno al posto di abbuffarci. Oltre che far bene al nostro portafoglio e alla nostra salute, queste piccole azioni servono per non sprecare risorse del pianeta, risorse che possono rimanere a disposizione anche delle persone che ne hanno bisogno.
Quindi ritornando al discorso iniziale 'l'importante è la salute', spero di rimanere sempre in salute fino al giorno in cui sarò vecchio e stanco di vivere, lo dico in questi giorni in cui sono completamente bloccato a letto con un forte mal di schiena, e spero che tutti quelli che conosco e che amo possano stare sempre in salute, spero che le persone imparino ad essere più solidali tra loro e che scompaia l'imperante egoismo, figlio scapestrato del sistema capitalistico, anche se sono cosciente che le mie speranze sono chiaramente utopiche.

mercoledì 17 giugno 2009

VIAGGIO A CUBA

Cuba!Il sogno del mio amico Cristian. Non ero molto convinto di andare a Cuba. Non vedevo di buon occhio il regime di Castro e quello che è successo sull' isola in questi anni. Secondo i miei amici, Cuba era divenuta un bordello a cielo aperto.
Partiamo dall' Italia prenotando il volo tramite internet sul sito www.govolo.it, volo AirEurope, con cambio aereo a Madrid.
Un plauso a govolo e Air Europe, volo perfetto e comodo sia andata che ritorno. Anche le informazioni date da govolo e l'assistenza tutto molto efficaci.
Sull' aereo era pieno di spagnoli, per lo più coppie e famiglie, di italiani nemmeno l'ombra.
Avevamo deciso di fare un viaggio a metà strada tra l'escursionismo e vacanza al mare. Per questo motivo avevamo prenotato dall' Italia, tramite amici, un appartamento in residence all' Havana. L'intenzione era di stare di base all' Havana e spostarci con auto a noleggio nella parte nord dell' isola.
Arrivati di notte all' aereoporto dell' Havana, prendiamo il taxi che ci porta al nostro residence. Ricordo ancora che l'impatto iniziale con la realtà cubana è apparso a me come una specie di incubo.
Mentre il nostro taxi andava sulla strada completamente priva di cartelli luci ed indicazioni di sorta, persone ai lati della strada spingevamo vecchie carcasse di auto degli anni 50 in panne. Ricordo il caldo umido ed afoso che mi faceva grondare di sudore mentre le persone attorno a me non emettevano nemmeno una goccia di sudore. Ad un certo punto il taxi passa davanti ad un quartiere dove le case non sono case ma un accozzaglia di lamiere mal assiemate e le persone, l'unico vestito indossato, solo un paio di pantaloncini, sono scalzi e senza maglietta.
Finalmente dopo molte peripezie arriviamo all' indirizzo di Mara, la persona che gestisce il residence dove siamo alloggiati. Entriamo un attimo in casa sua, lei è molto accogliente e simpatica e ci abbraccia calorosamente. Vediamo la sua cucina sporchissima e priva di elettrodomestici (a parte il forno) e notiamo la precarietà di cui è costituita l'abitazione. Mara si è sposata ed ha avuto la prima figlia a 15 anni. Le altre rispettivamente a 17 e 21. Ma a Cuba è normale bruciare le tappe. Adesso è nonna di 2 bei nipotini alla veneranda età di 40 anni.
Prendiamo possesso del nostro appartamento nel residence, per fortuna che Mara, se parli italiano molto piano, capisce tutto.
Il giorno dopo con Mara andiamo ad affittare la macchina da Cubanacar. Non vi consiglio per niente Cubanacar per affittare l'auto, cercano di fregarvi, ma è una costante a Cuba, se non avete una guida o una persona del luogo che vi aiuta, sarete solo in balia degli sfruttatori che cercano in tutti i modi di fregarvi soldi e farvi creste assurde su tutto.
Siamo già attivi per poter iniziare la nostra vacanza. Facciamo la conoscenza del fratello di Mara, Yoni, 26 anni che sarà la nostra guida durante tutta la nostra permanenza a Cuba. Yoni più che una guida per noi sarà anche un grande aiuto ed un amico.
Decidiamo fin da subito di andare al mare. La spiaggia più vicina è Playa dell' Este a circa 40 minuti da dove siamo alloggiati.
La spiaggia è molto bella con la sabbia bianca, non c'è nessuno, praticamente deserta visto che siamo in un giorno infrasettimanale. Ci godiamo il sole.
Assistiamo anche ad una scena che mi rimarrà impressa nella memoria. Un turista svizzero si è accorto che un cubano gli ha rubato le infradito. Arriva la polizia da chissà dove ed ammanetta il cubano e lo porta via all'istante.
E da questo episodio iniziano le domande. Ma come è possibile che per un paio di infradito rubate si possa essere arrestati? Ma come è possibile che ci si riduca a rubare delle infradito?
Torniamo a casa e mi accorgo che sono scottato, nonostante sono stato molto all' ombra.
Il giorno dopo il tempo è nuvoloso, io sono scottato, quindi si va nella piscina del residence. Giornata relax.
Il terzo giorno decidiamo di andare a visitare l'interno dell' isola. Con la nostra Hyundai Atos partiamo e ci facciamo un pezzo di autostrada (si fà per dire) verso Santa Clara. Poi ci facciamo tutti i paesini all' interno. La natura è veramente suggestiva e selvaggia ed ho visto certe cose che solo a Cuba si possono vedere, come ad esempio un contadino che attraversa l'autostrada con il maiale al guinzaglio, i venditori di cipolle e di gallette ai lati dell' autostrada oltre ai tantissimi cubani che fanno l'autostop e che magari ti mettono soldi a vista in cambio di un passaggio (i cubani non possono avere l'auto).
Tutto questo movimento è anche suggerito dalla bassa velocità che si tiene sulle autostrade, max 100 km/h, bassa velocità che conviene seguire visto le buche incredibili delle strade cubane.
Dopo aver caricato due signore cubane ed aver fatto inversione ad U in autostrada (manovra suggerita dalle signore) torniamo verso l'Havana e ci facciamo i paesini interni per poter poi tornare all' Havana. Le signore ci fanno da cicerone ed abbiamo modo di capire tante cose degli usi e costumi dei cubani.
Bella gita davvero, su tutto il tratto di autostrada per Santa Clara era possibile ammirare un numero considerevole di carceri, Cuba ha infatti il più alto numero di persone incarcerate pro abitante.
Torniamo al residence con grande difficoltà, giriamo praticamente in macchina per un'ora attorno al residence senza mai prendere la via giusta. Con il buio tutto si fà più complicato e ritrovare i riferimenti visivi è molto difficile. Dovete sapere che a Cuba le vie sono chiamate CALLE e sono numerate. Ad esempio noi eravamo nella CALLE 1994 della Zona XXXXX dell' Havana. Quindi prima ti porti in zona e poi trovi la calle giusta. Il problema è che non ci sono cartelli, il numero della via è scritto su ceppi di pietra indicatori all' inizio della via, i numeri civici spesso non ci sono e devi partire dal primo che vedi esposto ed andare avanti nel conteggio.Facile!!!
Comunque da domani non dovremmo avere difficoltà, Yoni la nostra guida ci seguirà.
Decidiamo di andare a ballare. Yoni ci sconsiglia il Palacio della Salsa ma ci consiglia La casa della musica. Andiamo a vedere la salsa cubana.
Serata non esaltante, poche persone nel locale che è un cine teatro dove vi è uno spettacolo di un gruppo di salsa cubano ed una cantante cubana con una voce strepitosa che fà il verso a Whitney Houston. Più tardi capiremo che la salsa la ballano gli europei mentre i cubani ballano Raeggetton.
Il giorno dopo decidiamo di andare a Varadero, una delle spagge più belle di tutta Cuba. Sono due ore di macchina che però passano velocemente. La spiaggia di Varadero è molto lunga con sabbia bianca fine, il mare azzurrissimo sembra l'acqua della piscina. Per km non c'è anima viva. Ci fermiamo a mangiare ad un bistrot dove mangiamo un pollo fritto delizioso. Il proprietario si dichiara un tifoso del Milan, anche se lo fà solo per compiacerci, lo sport nazionale è il baseball e la boxe, diciamo che il football è al terzo posto della scaletta, in ascesa tra la gioventù cubana.Diciamo poi che la società cubana è composta per lo più da persone di fascia d'età dai 15 ai 45 anni. Alla sera si andrà ad una festa in un luogo che somiglia molto ad una discoteca, pieno di giovani di belle speranze cubani.
Prima però di andare alla festa ho l'occasione di parlare con Yoni su Cuba e sui cubani. I cubani che lavorano, e sono pochi, hanno uno stipendio medio di 10 dollari al mese. Ma come fanno a campare!!!!! Oltre allo stipendio hanno anche il libretto dei viveri di prima necessità dove hanno diritto ad un tot di cose al mese. Ma il cubano con lo stipendio e il libretto tira a campare dai 4 ai 6 giorni al mese. E poi ci lamentiamo che ci sono persone che arrivano alla terza settimana in Italia.
Ma come fanno i cubani a campare le altre 3 settimane?
E' molto semplice. Se sei ragazza e piacente (le cubane sono in media tutte molto carine) ti prostituisci, se sei uomo ti arrangi a fare altri lavori 'in nero' alimentando la seconda economia 'sotterranea' esistente a Cuba.
Tutti i miei amici mi dicevano che a Cuba si sta male ma però tutti hanno sempre il sorriso sulle labbra. Sfatiamo questa diceria. E' un falso. Adesso capisco lo sguardo malinconico che hanno tante giovani ragazze cubane. Adesso capisco perchè Cuba vanta la più alta percentuale di suicidi tra le adolescenti al mondo.Non c'è libertà, non c'è cibo, non ci sono alternative. Ma intanto l'establishement stà benissimo. Tengono la popolazione sottomessa con uno stato di polizia che non ha pari al mondo. Ogni 500 metri in strada c'è la polizia, la polizia è onnipresente. La gente è terrorizzata dalla polizia e la odia. La polizia peraltro e corruttissima, la compri per un pezzo di pane anche se sono una classe privilegiata, sono alla fame. Sono convinto che l'economia cubana imploderà da un momento all' altro come è successo nella vecchia Unione sovietica, e la nomenclatura questa cosa lo sa, si stanno preparando per quel momento raccattando quanto è più possibile raccattare.
Siamo andati alla festa, molto carina. C'era ogni tipo di musica, la musica disco eravamo solo io Cristian e Yoni a ballarla, i cubani ballano solo Raeggetton e diciamo che in un luogo di aggregazione non pensano tanto a ballare ma a conoscere le ragazze ed approcciarle, con il metodo 'cubano', cioè molto diretto sulla ragazza, le balli addosso, ti strusci, la baci con la lingua più profonda, tutto in pochissimo tempo. Un approccio del genere in Italia avrebbe fatto scattare una denuncia per molestie.
Usciamo dalla disco, diamo un passaggio a due autostoppiste, ci ferma la polizia. Le ragazze non hanno i documenti, 10 dollari alla polizia e ci fanno andare tutti a casa chiudendo due occhi.
I dollari. Esistono due monete a Cuba. I pesos, che possono usare solo i cubani, i dollari (o CUC) che possono usare i turisti ed anche i cubani. 25 pesos=1 CUC (dollaro). I cubani comprano tutto nei loro negozi in cui pagano in pesos. Nei loro negozi le cose costano pochissimo, ma non tutto, e c'è poca varietà. Negli altri negozi invece c'è tutto e costa pure parecchio.
Con la nostra guida siamo entrati in un loro negozio, non si potrebbe ma lo abbiamo fatto. Un supermercato fatto come i nostri hard discount, in mezzo ad un quartiere che a me sembrava una cittadina dove era appena arrivato un terremoto, ma che successivamente dovevo convenire era un bel quartiere. Il supermercato era quasi nascosto e la costruzione era piuttosto bella. C'era perfino uno sportello del Banco national, la banca statale.
Il giorno dopo decidiamo di andare all' Havana vecchia.La città è molto carina anche se spoglia rispetto a certe città italiane d'arte. Facciamo il nostro bell' itinerario turstico che comprende il mercatino, la cattedrale, la piazza principale dell' Havana, la botega del Medio dove fanno il Moijto più buono al mondo (ed è vero, ve lo assicuro) il castello la casa bianca e altre vie del centro.
Saliamo anche sul campanile della cattedrale e facciamo le fotografie dall' alto.
La sera invece andamo alla discoteca Capri, la più bella di tutta Cuba. Modernissima, veramente bellissima. All' interno si possono ammirare le più belle ragazze cubane dell' Havana, chiaramente in bella mostra per essere 'scelte' dai numerosi tursti occidentali presenti, per lo più spagnoli, italiani, tedeschi francesi e anche qualche inglese.
Nella disco vedo anche due giovani gigolò cubani che si sbaciucchiano due signore francesi sui 55 anni e, in un particolare angolo del locale, dei ragazzi cubani dai modi gentili e con due orecchini ai lobi, che approcciano con dei turisti maschi stranieri.
C'è di tutto non c'è che dire. Anche qui gli unici che ballano la disco siamo io Cristian e la nostra guida e finalmente avviene il miracolo:mettono le bachate.
Ballo nell' ordine con tre turiste spagnole di cui due vengo a scoprire che fanno parte di un gruppo di animazione latina e infine con una ragazza bianco latte e bionda a cui impartisco ordini in cubano.
Si, è un italiana che mi ha scambiato per un cubano, grazie all' abbronzatura e al mio capello molto nero. Lei e la sua amica sono piuttosto alticcie e grazie alla nostra guida riusciamo ad accompagnarle all' Hotel dove stanno alloggiate.
Il giorno seguente abbiamo avuto modo di perderci in un quartiere poverissimo dell' Havana con le case prive di qualsiasi cosa, a volte i locali erano a vista e i bambini che ti guardavano con sguardo triste e dicevano 'tiengo hambre' tengo fame.Il mistero di come queste case popolari riescano a stare in piedi.
La nostra vacanza è proseguita poi in maniera tranquilla, tre giorni di pioggia che non ci hanno permesso di fare granchè, al di fuori di shopping, bagni in piscina senza sole, grandi abbuffate di cibo locale ed il pensiero costante di come siamo fortunati a vivere in Italia.
Rimane poi la nostalgia di Cuba. Di questo popolo martoriato ma forte, che trova la forza di andare avanti nonostante le enormi difficoltà a cui viene sottoposto.